martedì 27 novembre 2012

Pensiero del giorno

Preferisco fare prima la formica, e la cicala dopo.
Preferisco adesso solo immaginare e dopo creare.
Preferisco appollaiarmi sul ramo del mondo adesso, e guardare i topi che corrono impazziti sotto di me, sotto la falce di luna che taglia il cielo invernale.
Preferisco studiare la preda ed aspettarla, piuttosto che gettarmici con esito scarso ed incerto adesso.
Preferisco separare prima il buio dalla luce, e l'acqua dalla terra, chè altrimenti non avrei esseri viventi da deporre nel mio giardino.

Non sono metodica, non sono ordinata, non sono pignola.
Mi affanno per stare nel mezzo, chè si sa, in medio stat virtus.
Solo, non voglio nulla di scontato, niente di regalato, come spesso vedo che succede ai più..."fortunati"? Dipende dall'ottica. Adesso, ma dopo? Eterni bambocci.
I no di ora, sono la mia tempra.

Preferisco un fallimento alle mie condizioni
 che un successo alle condizioni altrui.
(T. Waits)



lunedì 19 novembre 2012

The Crow



Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre.

(Il corvo, A. Proyas, 1994)


Ti penso sempre.
Ma quanto vorrei che tornassi.

sabato 17 novembre 2012

The Stranger

Come un mezzo muro scrostato dai venti
o uno scheletro di lamiere roventi
in mezzo ad un campo.

Nonc'entrauncazzo.

martedì 13 novembre 2012

Come faccio ad uscire di casa con una mantide fuori alla porta?

Il termine fobia (dal greco φόβος, phóbos, "panico, paura") indica un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto, ma che non rappresenta un reale pericolo per la persona.

(Wikipedia)

Io ho un'immensa paura di un animaletto.
Piccolino, sembra innocuo, ma a me fa venire gli occhi lucidi.
No, non è il ragno come la metà circa della popolazione mondiale.
Ma la mantide religiosa.
Allora, partiamo dal nome, che mi dà i brividi anche soltanto quello: MANTIDE RELIGIOSA.
Mantis, dal greco, profeta. Cioè è un essere che medita in silenzio al prossimo attacco da sferrarti. Con quelle zampone anteriori sempre semi unite, raccolte ad esaminare ed ordire stratagemmi di guerra, l'atteggiamento pensoso, da filosofo, di chi la sa sicuramente più lunga di te e complotta in segreto alla tua rovina.
Il piccolo profeta, è vestito da un'armatura verde acceso, sembra una foglia ma non lo è, si nasconde e spia immobile la tua prossima mossa. E intanto prega a mani giunte il suo Dio-Insetto-Gigante...la Sua Mantidona Divina che ha creato tutte le cose ed attraverso la quale si ha pieno accesso ai misteri della Verità.
RELIGIOSA. Nessun altro animale ha un tale appellativo. E' come un templare, un guerriero che prega e combatte le sue santissime guerre. E sa come uccidere e chi uccidere, sempre in silenzio, senza far rumore, che esso disturberebbe le sue preghiere.
E poi...quella testa. Quella testa triangolare su cui balenano spiritatissimi occhioni da alieno, che ti scrutano dentro e sanno per certo se meriti l'Inferno o il Paradiso, mentre le zampe giunte ti fanno capire: " Ehi, tu. Mi sto preparando. Il tempo dei Mantidoni è vicino e tu perirai con tutta la tua stirpe. Così è scritto."

Oggi rientrando in casa, ho trovato il piccolo profeta sulla soglia della porta. 
All'inizio pensavo fosse qualcosa come un filo, del cotone o un pezzo di carta...poi smuovendolo delicatamente con la punta della scarpa, ho visto con orrore che la cosa verde si muoveva. Ho notato il lungo corpo e le tipiche zampe lunghe. E sono rimasta per circa 5 minuti impalata davanti alla porta di casa senza sapere cosa fare.
Finchè con mano tremante, ho inserito la chiave nella toppa e ho spinto l'uscio, senza mai staccare gli occhi dalla mantidona che intanto cercava di entrare. E da lì, altri 5 minuti buoni con la porta di casa aperta, a fissare l'insetto killer che camminava lento, soppesando i movimenti e spostando le odiose zampe sottili verso la soglia.
Ok. Se non entro io, entra lei.
Quindi mi sono messa di profilo con le spalle attaccate allo stipite, mettendo quei tre passi più lunghi del mondo uno dietro l'altro, osservando le mosse del mio nemico che camminava vicino a me, con la barbara e malefica intenzione di entrare in casa.
Non guardare giù, non guardare giù.
Sembrava fossi sospesa su un precipizio, mentre un mostro marino attendeva di divorarmi per sacrificarmi al suo Dio, il Mantidone Divino.
Una volta entrata, ho chiamato mia sorella, che invece di aiutarmi ha sentenziato acida: "Uccidila." e se n'è andata, lasciandomi con la porta aperta e la mantidona che zompettava sull'uscio.
Ora mi salta addosso. E' finita.
Ho richiuso la porta lentamente.
Ora passa da sotto. Ora passa.
Ma no, non è passata, non è mica un moscerino, è una cosa pienotta di 7 cm buoni. Magari già col ventre pieno di uova e con la testa del marito nello stomaco. Ommioddio.
La mantide è così fottutamente femminista.
Ma mi sta sul cazzo lo stesso, come tutte le femministe estremiste.
E poi, cristosanto, come puoi staccare la testa a morsi del tuo compagno mentre vi state ancora accoppiando...dio, è la deformazione grottesca del concetto di maternità. La mantide è così materna che non esita a mangiare il suo maschio che le assicurerà le proteine necessarie e fondamentali per le uova.

E quella che ho lasciato fuori alla porta?
Merda. E' ancora là. 
E sa che la odio, è un profeta, è un indovino, c'era quando i Re Magi hanno seguito la stella cometa.
Me la farà pagare. Me lo sento.


venerdì 9 novembre 2012

A Novembre, la terra è dei morti


La sera è nera come il fondo di Novembre di terra bagnata.
Dove la pioggia è appena caduta. 
Urla, pianti, lacrime, porte sbattute, parole di sangue.
A Novembre, la terra è dei morti.
Al centro dei venti, si dice che sia tutto fermo.
Mica lo so, ma io resto immobile sul letto.
Troppe cose sono sbagliate.
Troppe cose non si vogliono capire.
Il mio odio dorme silenzioso.
Ma non se ne va, resta con me sul letto.
Due pezzi di ghiaccio nel freddo di Novembre.
A Novembre, la terra è dei morti.  
Fuori di qui, la gente si bacia.
La gente si accoppia e partorisce.
Ognuno formica nel suo buco di terra.
Fuori da qui c'è il rosso di vita.
Chi morirà, chi vincerà, chi se ne andrà?
Appassiremo nella terra di Novembre?
Finchè, poi, vedo sempre la piccola luna
tonda, di perla, che parla con la tua voce.
E allora inizio a credere
Che la terra non sia solo dei morti.
Neanche a Novembre.

 Ma come puo' accaderti questo?
Decolli a bordo del tuo letto
Stai tranquilla non e' niente
e' solo vita che entra dentro
il fuoco che ti brucia il sangue
quella e' l'anima
Puo' anche non piacerti il mondo
o forse a lui non piaci te
comunque questa e' un'altra storia
questo e' Hemingway 

(Negrita)

domenica 4 novembre 2012

Respiri

Notti di profumi d'oriente
su una coperta stesa a terra
un gattino addormentato
e nuvole e stelle alla finestra.

Freddo secco di novembre
eppure noi siamo nel deserto rosso
a contare le dune e i granelli
della sabbia spessa e densa.

Narghilè e vino rosso
i colori, i sapori alla vodka
riscaldano la sera piovosa
riempiono l'aria fumosa.

Il gattino si sveglia e guarda
la sua strana famiglia
che sognante riposa
sulla grande coperta volante.

Entra lesto anche il cane
ma prima che venga l'aurora
la notte copre gli occhi ormai stanchi
e culla i respiri di umani e animali.