domenica 25 agosto 2013

Hard sun




Voci assordanti dalla strada.
Bambini in bicicletta, sciame colorato di festività chiassosa ed ingenua.
Mamme roboanti, grasse e vocianti, in ciabatte e braccia molli di carne bruna.
E' quel palazzone decadente, scrostato, 
scheletro che ricovera famiglie disagiate di peruviani ed italiani 
di un Sud Italia che li ha rigettati 
come loro rigettano i propri figli sulla strada, 
che fa da alveare ad una qualche molle indolenza 
a me sconosciuta.

Volano parolacce, grida, risate, richiami.
Odio tutto questo.
Involucro segreto di carne, grasso, 
umori viscerali, voci umane simili a latrati, 
passaggio maledetto di esseri grondanti sudore, 
pulsioni, battiti, grettezze e bassezze, convinzioni ataviche.
Odio tutto questo. 
E' ciò che mi fa capire quanto loro siano partecipi della vita, 
come animali, come formiche 
che provvedono ai loro bisogni primari, 
come le vacche e le giumente,
dal grosso ventre rosa riposano all'ombra.
Voglio la polvere, che sia sabbia, che sia rossa, che sia sale:
 i fuochi di notte, il "qui" e l' "adesso".
E invece m'inclino, desisto, rimando
in vapori e sbuffi di inconsistenti considerazioni:
sono un puledro legato al palo della necessità,
imbrigliato dal tempo ad una casa-caserma,
ferrato a doveri e maledizioni, verticali discese
di false cause accidentali, mai naturali.

venerdì 23 agosto 2013

Karma al neon

E tra le altre cose, imparerai che la legge del Karma fa male.
Sempre.
E che quello che accade, non dovrebbe accadere... o forse, segue solo la frigida logica della casualità, sterile madre di tutte le ipocrisie, latente, inafferabile condizione di ogni vacuità, vanità, neon verdeazzurro luce d'acquario, neon giallo luce della metropolitana, neon bianco d'ospedale.
Il Karma è una luce al neon priva della pacata attitudine alla staticità degli oggetti.


martedì 20 agosto 2013

La Madonna torna al Santuario

Vento leggero, ma timido. Un'unica valle, poche colline, troppi ricordi.
Vociare partenopeo monocorde tra le vie conosciute.
Cani randagi dai grandi occhi vuoti, finestre aperte e porte socchiuse.
Frullano le immagini come ali di rondine, vecchi e bambini, bambini e bambini, vedove alle porte nere d'abitudine.
E poi cos'è successo?
L'ingranaggio s'inceppa, qualcosa va storto, la notte s'appiattisce sulle colline e la Madonna il quindici agosto, ritorna al Santuario.
Qualsiasi cosa succeda, il quindici agosto la Madonna torna sempre al Santuario.
Sulle tracce dei ricordi seguo piste incontrollate, indizi fasulli, passi alle spalle. Parole che cercano parole ma che scelgono silenzi quieti.
Qui, ora, mi salvo solo se divento animale.
Coda di bestia e orecchie da lupo: l'istinto mi protegge dal male, mi copre, mi culla ed io sparisco nel nulla. Mentre la Madonna nella sua veste rossa, torna al Santuario.
Madonna inconsapevole, innocente, luna artificiale, tacito simulacro radioattivo, insolente manichino senza risposte.
Nella notte lunga di un non ritorno, di un ritmo incessante che ricorda ai vivi di non essere morti.
Forse.

domenica 18 agosto 2013

In the blue august moon

Agosto ride rumoroso, fugace, saccente, sberleffo vincitore che brucia l'estate con fiammiferi umani. Le teste pendono e prendono fuoco con scintille verticali di paure orizzontali. Pensieri orizzontali di non ritorni reali e pericolosi. Il balcone davanti casa mia, illumina la notte di falsa speranza: un bimbo vi dorme ammalato. 
Quello che è già stato, ritorna imperioso, cane arrabbiato più feroce di prima: non lascia risposta, non aspetta reazione, ti morde e ti secca col sole d'agosto che arde e non riscalda.
E fumo. Fumo nero che odora di sambuca versata sui giorni passati, buttati, andati, su quelli che dovevano essere distrutti e fagocitati... e che invece tornano, ti trovano e ti tradiscono.

Agosto m'è sempre stato sul cazzo.

Mese dell'addio e di infanzia che si prepara a crescere, sradicata come una margherita bianca, mese di aspettative, mese dove il sole è cattivo e affamato. Forse agosto sente le speranze dell'inverno, dei pensieri gelati nella notte di S. Lorenzo, dei pastori col naso all'insù... da che mondo è mondo, delle vite che all'aria aperta si flettono alla luna e ne anelano i battiti. Agosto è il mese delle false promesse, di illusioni raccontate come fiabe attorno al fuoco. E' il mese che prepara lo spirito all'autunno e al rigore dell'inverno, ti tende la mano con quel "forse" sospeso a mezz'aria. Mentre la luna è fresca e scintillante come non mai, irriverente e distante dal fallimentare finale umano.