giovedì 11 settembre 2014

Quattro

Desiderio infantile di credere che anche tu abbia passato una buona estate.
Non riesco a venirti a salutare dove tutto è fermo e giace sotto la calotta cranica del marmo bianco funereo vessillo di intaccabili realtà.
Abbiamo guardato un tuo video dopocena, 'tanto per'.
Tanto per far finta di niente.
Effettivamente per un po' ci siamo/ci sono riuscita.
Volgo gli occhi castani e pensierosi alla tua foto che ho in camera, li pianto nei tuoi azzurri e spero di trovare quiete alle domande che ho e a cui ancora non so rispondere.
Annaffiati dalla pioggia radioattiva dell'impellenza perdiamo per strada le perle uniche dei ricordi, unici momenti in edizione limitata di liquide gioie.
Come le nuvole quando il sole vi passa attraverso: si piegano, si deformano, si sciolgono e diventano oro colato.

A te, oro colato.