venerdì 6 febbraio 2015

Qui

Qui, un salto eterno senza immagine
meccanismo d'assolutezza retorica
ibrida Euridice dai sensi separati che
ferma nella fissità delle emozioni
più non sa seguire e procedere ma
neanche fermarsi in paludi ombrose.

Un Atlantico all'alba di un sole rosso

rosso, rosso, rosso, di un eterno ritorno
qui, niente si muove: la luna aspetta luce riflessa
sorella bianca che giace tra colombe di nuvole,
tende i suoi timidi raggi alla sfera fraterna
che sempre, le scivola accanto.

Innevato universo di virginale stupore

macchiato da sangue immemore e castità violate:
perla dispersa e colma di terrore, intreccia il bagliore
con quello del sole fratello, audace, veloce, vorace
fuoco dorato che brucia selvaggio e costante
e distende le increspate acque lunari.

Qui, spazi indefiniti: gli astri girano senza vedersi

sotto maledizioni ancestrali e bidimensionali,
uno, sfera vorticosa e l'altra, falce leggera
muovono il corso di assonanze contorte
onirici lampi di fusione incandescenti
che cercano corrispondenze, oltre i confini d'aria.






martedì 3 febbraio 2015

Sensazioni



Acqua.
Riesco dolcemente a tornare alla mia sorgente, a vederne l'esile fonte.
La mitezza del cervo che si offre al cacciatore mi confonde, mi ristora, mi insegna.
Come l'acqua nutre, disseta, sostenta, così il cervo va incontro alla morte, con l'occhio umido e grande, inerme lago di innocenza inespressa.

Febbraio porta l'idea della primavera, imbianca e stringe la terra nella morsa del gelo, ma è come il punto più buio della notte prima dell'alba.
L'erba è ancora avvolta dalla coperta di pioggia battente, l'acqua dorme in abissi gelidi e di marmo turchese, la luna è un ventre di vergine che aspetta di congiungersi al sole.
Il cervo beve alla fonte e aspetta quieto il cacciatore: vorrei proteggerlo, ma il cedere la sua vita fa parte del ciclo perenne dove scorrono tutte le cose.
Come una sorgente che porta acqua pulita al suo fiume: sotto la luna d'inverno le correnti diluiscono la fissità densa di una melma malata. Il ghiaccio purifica e brucia come sale su labbra ferite.