sabato 30 luglio 2011

Infinitamente


Era il tempo dell’Inverno ormai
E Francesco, Perugina lasciò
Con Leone camminava
Ed un vento freddo li gelava.
E Francesco nel silenzio
Alle spalle di Leone chiamò:
“Può essere santa la tua vita,
sappi che non è letizia,
puoi sanare i ciechi e cacciare i demoni
dare vita ai morti e parole ai muti,
puoi sapere il corso delle stelle,
sappi che non è letizia.
Quando a Santa Maria si arriverà
E la porta non si aprirà,
tormentati dalla fame,
nella pioggia a bagnarci staremo,
sopportare il male senza mormorare,
con pazienza e gioia saper sopportare.
Aver vinto su te stesso
Sappi, questa è letizia.


(A. Branduardi)

E' veramente una cosa difficilissima, questa.
E' qualcosa come trovare la forza nella debolezza propria di ogni animo umano, credo. E' qualcosa come trasformarsi in albero. Ascolto questa canzone come fosse un nonno a dirmi queste parole. Non ho mai avuto un nonno. Niente di così saggio mi è mai stato detto. Branduardi ricalca a perfezione la voce fuori campo di narratore medievale e quella di Francesco D'Assisi, così che spesso le due coincidono in una sorta di training mentale, fino al tripudio delle campane di Santa Maria. Aver vinto su te stesso, dice alla fine. Imparare a diventare levigati come un piccolo sasso che giace sui fondali marini, di quelli così puri e tondi che sembrano modellati con acqua e farina. Invece erano pieni di asperità ed irregolarità, screziati da colori impastati di sabbia ed alghe, e i pesci non vi nuotavano intorno. Eppure non è successo nulla che turbasse il loro equilibrio, sono sempre stati parte dell'ecosistema marino, nessuna finzione è intervenuta a risanare la loro tenue fisicità. Sono rimasti, umilmente, dei piccoli sassi da fondale. Hanno lasciato che l'acqua del tempo li pulisse e levigasse, hanno accettato le tempeste ed i maremoti, non passivamente, ma con la consapevolezza di far parte di un sistema di vita preciso. Perchè non è vero che i sassi sono duri e la roccia non cede. Anche il vento cinge i fianchi delle montagne. Perchè tutto è parte di un delicato equilibrio cosmico, dove ogni cosa è intrecciata all'altra e non esistono sistemi chiusi a sè, anche i sassi (per eccellenza quanto di più immobile e non-vitale esista) vengono coinvolti nei processi naturali, così come i ghiacci ed ogni altra cosa organica ed inorganica. Come in un immenso nodo celtico, di quelli tutti intrecciati e labirintici.

'Cause I believe there's the place
there's a place where we belong.

(Don't give up).

giovedì 28 luglio 2011

Tende di mare




Notti blu oltremare di vento che sferza teli stesi e tirati da tende aggrappate alla terra.
Notti fresche e spruzzate d'acqua salata e dolce, nera e turbinosa, mossa da mille mani di ninfe oceanine, e cavalli d'argento e carri di sassi, sabbia e conchiglie.
Notti di stelle appoggiate sulla linea del mare, calde di vino e di favole, e di ore mai contate.
Notti tra il verde dorato, il bronzo e l'ambrato, di mani intrecciate e strette come le corde di barche ormeggiate.
Notti preludio di vita pacifica come l'azzurro marino e le onde violette del giorno di sole e nuvole seguente, a tratti ventoso, sempre sicuro nel porto calmo di quiete, fitta ombra delle ciglia dei tuoi occhi, mare di verde tramonto, sera scura di onde e capelli.

giovedì 7 luglio 2011

Cinque minuti



Cinque minuti under_depre.
A chi devo chiedere un momento per parlarti? A nessuno.
Oh, complimenti, hai educato talmente bene mia sorella che il 1 luglio non ha mancato l'appuntamento all'Olimpico. E un po' pure me, perchè prima ero totalmente intollerante, adesso tra tuo zio e lei, sono costretta a sopportare. Dicesi ' ricordo affettivo '.
L'altro giorno ho parlato con un prete totalmente idiota, di quelli partoriti esclusivamente da S. Giovanni, l'Apocalisse e la Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Lui parlava nell'illuminazione divina, io mi limitavo ad annuire con la testa.
Mi ha fatto passare la voglia di riconciliarmi con un lembo di spiritualità cristiana. Non cattolica, cristiana. Ma a quanto pare le due cose vanno inderogabilmente di pari passo.
Sai che c'è? Alla fine non me ne frega niente.
Alla fine non me ne frega niente se io ti porto i miei problemi a casa (anzi, in chiesa) e tu li chiami 'peccati', se parlo di situazioni concrete e per me labirintiche e tu mi rispondi con le apparizioni della Madonna a Manduria.
E' vero che non ho più diciotto anni, è vero che ho superato l'atteggiamento polemico adolescenziale con qualsiasi tipo di cosa, ma cazzo, tu fottutissimo pecorone cattolico, mi strappi le bestemmie di bocca!
Che poi, io neanche bestemmio.
Forse sono davvero una marea di stronzate. E' che non mi va di dare le cose per scontato a priori, e questa cosa mi frega sempre.
Ma tu che fai invece?
Dove sei? Dove?