sabato 14 settembre 2013

Convinzioni

Odore di caffè nella casa. Aria fresca, che già mi gela le mani.
Ma la tazzina di caffè calda, riesce ad intiepidirle e mi accontento.
Il gregge richiama e bela risate, tra le canzoni di una tv assopita.
La sua festa, a cui non sono mai invitata, mi irrita e vorrei essere un lupo nero che sbrana ogni cosa, tra brandelli di carne sanguinolenti e pezzi di cervello sparsi qua e là.
Convinzione che io sia la pecora nera. Convinzione che le mie azioni non siano servite a nulla, se non a riempire di mangime la stalla.
Ho rafforzato, là dove avrei dovuto demolire.
Ho protetto, ciò che avrei dovuto sbranare, a causa delle mie intime convinzioni del cazzo.
Ed ora, è troppo tardi.
Il gregge verrà mangiato da qualcun altro, ma nessuno sospetta, nessuno sa niente.
Anzi, va bene così e le pecore belano saluti di gioia dalle loro teste lanose.
Sono il vostro lupo, ma non vi dilanierò: lo farà qualcun altro per me.
Mentre io resterò a guardare.

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