lunedì 6 febbraio 2012

Alla neve


La cosa più bella è la luce bianca che sembra irradiare purezza attraverso il vetro trasparente.
Luce, freddo e silenzio, ombre chiare ed inconsistenti seminate per la campagna immobile sotto il candido manto di neve.
Merli, merli neri dal becco arancione vivissimo che s'appoggiano finemente sul bianco assoluto, lasciando sottili segni con le loro zampe, pronti a diventare subito vento.
Tutto è un unico pezzo gelato, mondo come Uovo Primordiale, solido e ghiacciato di vita non schiusa, ancora non pensato nè creato, ancora addormentato ed avvolto da membrane innevate.
E quando arriva la luna, spunta bianca come la neve, si specchiano tutt'e due l'una nell'altra, sembrano riconoscersi e salutarsi.
Che la luna sia nata dunque dalla neve?
Non c'è colore oltre all'azzurro della notte invernale, tutto è fermo e compatto come la tonda, fissa, immobile luna.
E per un attimo, niente sembra mortale.

La luna del ghiaccio
la luna dei fantasmi
(...)
E la pioggia goccia
consuma la roccia
così, notte dopo notte
le Dodici Lune.

(A. Branduardi)


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