mercoledì 12 marzo 2014

Seconda Navigazione

Se mi venisse concesso il tempo per una seconda navigazione, seguirei lo scirocco dolce per tutta la vita.
Di notte dormirei su isole azzurre e bianche di conchiglie, fuggirei dai pescherecci sul dorso di delfini argentati, imparerei cose da chi ne sa più di me con l'animo puro e limpido di un cucciolo d'uomo.
Ma il tempo grigio e funereo dei modern times è imprenditore di se stesso e ci spinge in borsa con gomitate d'odio feroce, una camicia bianca da cambiare ogni mattina e mali covati dentro come tumori irreparabili, come caffè freddi amari sui banconi di bar alle nove di sera
e tramezzini ammuffiti sotto i vetri del bancone,
e un feto nel grembo sterile di casualità frenetiche,
nato abbastanza prematuro con polmoni inermi ed insensibili all'aria.
Ma tu che mi spingi per mare, ai venti ed alle acque di una seconda navigazione,
credi davvero che possa navigare anche per te?
Mi piace pensare che credi sia così e t'assecondo,
piegando la testa due volte: come un undici.
Un numero doppio di se stesso, gemello e fratello,
che non è solo, mai.
Undici febbraio.
Come le stelle doppie della costellazione del Delfino,
a cui, forse, tu sei vicino.



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