meccanismo d'assolutezza retorica
ibrida Euridice dai sensi separati che
ferma nella fissità delle emozioni
più non sa seguire e procedere ma
neanche fermarsi in paludi ombrose.
Un Atlantico all'alba di un sole rosso
rosso, rosso, rosso, di un eterno ritorno
qui, niente si muove: la luna aspetta luce riflessa
sorella bianca che giace tra colombe di nuvole,
tende i suoi timidi raggi alla sfera fraterna
che sempre, le scivola accanto.
Innevato universo di virginale stupore
macchiato da sangue immemore e castità violate:
perla dispersa e colma di terrore, intreccia il bagliore
con quello del sole fratello, audace, veloce, vorace
fuoco dorato che brucia selvaggio e costante
e distende le increspate acque lunari.
Qui, spazi indefiniti: gli astri girano senza vedersi
sotto maledizioni ancestrali e bidimensionali,
uno, sfera vorticosa e l'altra, falce leggera
muovono il corso di assonanze contorte
onirici lampi di fusione incandescenti
che cercano corrispondenze, oltre i confini d'aria.
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