giovedì 14 aprile 2011

Parsley, sage, rosemary and thyme


Ciao Piccolo Tu, che forse non sei ancora Tu.

Lo sai che ora saremo di nuovo in cinque? Certo a quale prezzo.

Chissà se senti l'amore farti la carne, la pelle ed il sangue.

Stai venendo con carri di fieno ed erba seccata al sole, ammucchiata in covoni pressati da larghe mani callose, passi pesanti, gambe stanche e schiene curve di donne coi fazzoletti in testa ed i neonati paffuti attaccati al seno.

Stai arrivando con una scia di terra d'orto ed alberi da frutto, asinelli che trottano con fascine di legna sul dorso, soldati spediti al fronte che tengono la foto della promessa sposa nelle tasche, processioni di Madonne Incoronate dai boccoli neri e le labbra bianche, luci a festa e campane che scandiscono i pomeriggi bruciati dal sole o gli inverni secchi ed umidi di pioggia e nuvole gonfie, che rintoccano sugli alberi di fiori bianchi come la neve, sui balconcini stretti dei palazzi scrostati dal tempo e dal vento che muove i panni stesi ad asciugare al sole, le foglie di piantine d'edera lasciate un poco penzolare, i pollini e i pulviscoli che cadono in strada e i lembi delle gonne di donne indaffarate con le buste di pane, e di vecchiette vestite di nero che salutano sorrisi dai solchi di rughe sottili.

Stai correndo nella piazza grigia di cemento, tonda di gente a circolo che gioca a carte sulle sedie del bar, di urla di bimbi e rombi di motorini, di cagne che annusano a terra seguite dai cuccioli con passi malfermi ed incerti, i passi con cui anche tu, Piccolo Tu, cercherai di seguire il mondo che gira lento accanto al palloncino che stringi in pugno.


Nessun commento:

Posta un commento