martedì 20 agosto 2013

La Madonna torna al Santuario

Vento leggero, ma timido. Un'unica valle, poche colline, troppi ricordi.
Vociare partenopeo monocorde tra le vie conosciute.
Cani randagi dai grandi occhi vuoti, finestre aperte e porte socchiuse.
Frullano le immagini come ali di rondine, vecchi e bambini, bambini e bambini, vedove alle porte nere d'abitudine.
E poi cos'è successo?
L'ingranaggio s'inceppa, qualcosa va storto, la notte s'appiattisce sulle colline e la Madonna il quindici agosto, ritorna al Santuario.
Qualsiasi cosa succeda, il quindici agosto la Madonna torna sempre al Santuario.
Sulle tracce dei ricordi seguo piste incontrollate, indizi fasulli, passi alle spalle. Parole che cercano parole ma che scelgono silenzi quieti.
Qui, ora, mi salvo solo se divento animale.
Coda di bestia e orecchie da lupo: l'istinto mi protegge dal male, mi copre, mi culla ed io sparisco nel nulla. Mentre la Madonna nella sua veste rossa, torna al Santuario.
Madonna inconsapevole, innocente, luna artificiale, tacito simulacro radioattivo, insolente manichino senza risposte.
Nella notte lunga di un non ritorno, di un ritmo incessante che ricorda ai vivi di non essere morti.
Forse.

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