Anche poca acqua, a diluire la mia di fiume malandato.
Tempeste lineari di nuvole ascensionali
turbini gialli di elettricità
sbattono su increspature azzurre
correnti marine che anelano
a tessere capelli di ninfe e imenei divini.
C'è un faro che crolla, una barca senza remi
un gabbiano senza ali, cadavere ingiallito dalla spiaggia.
Dove sei, tu?
Ho imparato a fingere davanti alla logica.
Ho imparato a considerare le frasi come verbi e avverbi.
Sequenzialità grammaticali prive di senso e basta.
La freddezza distorta della loro bidimensionalità è un arrendevole fossa cimiteriale.
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