mercoledì 5 novembre 2014

The secret

Allerta meteo. Da domani.
Il vento mugghia sul mare mosso delle nuvole, vele disperse nell'oceano blu della notte.
Il mondo si ferma a vedere una partita della Roma.
Prendo in braccio le mie piccole ossa e mi ritiro nelle mie profondità marine.
Sacre. Inviolabili. Inaccessibili.
Rimetto in circolo la voglia di capire gli altri, gli amici, le persone a cui tengo e che mi vivono tutti i giorni. Mi riesce bene, è un gioco che piace, è una compensazione d'emotività che mi fa sfiorare l'idea di cosa significhi davvero assaporare un po' di quella purezza primigenia di cui non ricordo più nemmeno l'odore.
Io, lupo solitario, passo di branco in branco attraverso la neve.
Un branco di prescelti che si nutre di ciò che di buono riesco a dire loro.
Nella sospensione di stati, l'acqua scorre silenziosa.
Nella sospensione di stati, l'acqua si gonfia coi venti e brama distruzione.
Ma in fin dei conti, sono solo un semplice, piccolo fiume che asseconda la propria natura.
Mite e paziente, come l'Euridice di Rilke. A volte, fin troppo.
E in modo mite, sprofondo nella mia amata cupezza da cui niente e nessuno mi toglierà mai.
Zero aspettative, e l'acqua scorre disillusa.
E' questo il segreto.
Voglio solo tornare ai boschi a cui appartengo, voglio solo tornare alla sorgente di tutto.
E ghiacciata, riposare in pace.
Non svegliate il fiume per cose futili. Non svegliatelo: non sapete navigare.




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